Condividi:
PESCARA. Sta per entrare nel vivo una vasta inchiesta coordinata dal pm Andrea Di Giovanni e condotta dalla Guardia di Finanza, che coinvolge oltre sessanta persone tra medici, avvocati, tre appartenenti alle forze dell’ordine, un noto esponente della criminalità campana ex protetto e un’intera famiglia abruzzese. Quest’ultima ruotava attorno a un imprenditore immobiliare, ritenuto il principale artefice del sistema fraudolento: per lui è stato chiesto il carcere, mentre per altri 26 sono stati richiesti i domiciliari.

Al centro dell’indagine un ampio giro di falsi incidenti stradali – o reali ma gonfiati ad arte – concentrati soprattutto nel Chietino. Il tutto corredato da perizie, certificati e prescrizioni mediche fasulle.

Venticinque indagati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata a truffe assicurative, falsi documentali, sostituzione di persona, riciclaggio e autoriciclaggio. I proventi delle frodi, secondo l’accusa, venivano reinvestiti in immobili, anche acquistati all’asta, per poi essere rivenduti o affittati, generando ulteriori profitti.
Tutti gli articoli