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PESCARA – Un’importante operazione di contrasto all’evasione fiscale è stata condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Pescara, nell’ambito delle attività di tutela delle entrate erariali e di monitoraggio dei settori economici più esposti al rischio di frode. Le indagini hanno portato alla luce un complesso sistema di irregolarità fiscali attuato da una società operante nel settore dell’edilizia.
Dai controlli è emerso che l’impresa si avvaleva di numerosi fornitori caratterizzati da gravi elementi di anomalia: soggetti completamente sconosciuti al fisco, privi di qualsiasi versamento d’imposta e sprovvisti di una reale struttura aziendale.
Sulla base di questi riscontri, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara ha avviato una verifica fiscale approfondita nei confronti della società, riscontrando gravi irregolarità nella gestione contabile. In particolare, è stata accertata l’emissione e registrazione di fatture per operazioni prive di adeguata documentazione o, in alcuni casi, mai effettivamente avvenute. Alcune di queste riguardavano, inoltre, illecite forme di somministrazione di manodopera.
Un aspetto particolarmente significativo è emerso durante gli approfondimenti investigativi: alcune società coinvolte fungevano da meri “serbatoi di manodopera”, create appositamente per permettere ai committenti di eludere l’obbligo di assunzione diretta dei lavoratori. In realtà, la gestione e il coordinamento del personale venivano effettuati direttamente dalle imprese beneficiarie, attraverso propri referenti.
Questo meccanismo aveva una finalità ben precisa: permettere alle aziende di dedurre costi non fatturabili – poiché riferiti a prestazioni lavorative che avrebbero dovuto configurarsi come rapporti di lavoro dipendente – e di detrarre indebitamente l’IVA, beneficio non spettante in caso di corretto inquadramento contrattuale.
Le attività delle Fiamme Gialle proseguono per quantificare compiutamente l’entità delle somme sottratte al fisco e accertare le responsabilità penali e amministrative degli attori coinvolti.
Dai controlli è emerso che l’impresa si avvaleva di numerosi fornitori caratterizzati da gravi elementi di anomalia: soggetti completamente sconosciuti al fisco, privi di qualsiasi versamento d’imposta e sprovvisti di una reale struttura aziendale.
Sulla base di questi riscontri, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara ha avviato una verifica fiscale approfondita nei confronti della società, riscontrando gravi irregolarità nella gestione contabile. In particolare, è stata accertata l’emissione e registrazione di fatture per operazioni prive di adeguata documentazione o, in alcuni casi, mai effettivamente avvenute. Alcune di queste riguardavano, inoltre, illecite forme di somministrazione di manodopera.
Un aspetto particolarmente significativo è emerso durante gli approfondimenti investigativi: alcune società coinvolte fungevano da meri “serbatoi di manodopera”, create appositamente per permettere ai committenti di eludere l’obbligo di assunzione diretta dei lavoratori. In realtà, la gestione e il coordinamento del personale venivano effettuati direttamente dalle imprese beneficiarie, attraverso propri referenti.
Questo meccanismo aveva una finalità ben precisa: permettere alle aziende di dedurre costi non fatturabili – poiché riferiti a prestazioni lavorative che avrebbero dovuto configurarsi come rapporti di lavoro dipendente – e di detrarre indebitamente l’IVA, beneficio non spettante in caso di corretto inquadramento contrattuale.
Le attività delle Fiamme Gialle proseguono per quantificare compiutamente l’entità delle somme sottratte al fisco e accertare le responsabilità penali e amministrative degli attori coinvolti.