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PESCARA. La ASL di Pescara dovrà versare oltre 300mila euro a diverse aziende sanitarie per interessi di mora dovuti al mancato pagamento puntuale di fatture, alcune delle quali risalenti anche al 2015. Queste somme sono il frutto di accordi transattivi che hanno evitato un esborso superiore ai 500mila euro, ma rappresentano comunque un costo evitabile causato dalla cattiva gestione amministrativa.

La cifra più alta è dovuta alla Janssen-Cilag (gruppo Johnson & Johnson), che ha accettato di chiudere la vicenda con il pagamento di 257mila euro invece dei 430mila richiesti. Altre aziende coinvolte sono la Cls Behring (23mila euro), la Johnson & Johnson Medical (oltre 16mila euro) e la Linde Medicale (quasi 6mila euro tra interessi e spese).

La stessa ASL ha ammesso che le fatture erano regolari e mai contestate, confermando l’assenza di giustificazioni per i ritardi. Il danno economico si somma alle difficoltà già presenti nel sistema sanitario locale, dove da mesi non vengono pagati nemmeno gli straordinari agli infermieri del blocco operatorio, causando disagi anche all’attività chirurgica programmata.

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