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PESCARA. È stato fissato e confermato l’incontro cruciale per il futuro di Nuova Pescara: lunedì 7 luglio, alle ore 11, presso l’ufficio del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (Fratelli d’Italia), all’Aquila. Sul tavolo, la decisione politica definitiva: completare la fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore entro il 1° gennaio 2027 oppure posticipare la nascita della nuova città metropolitana al 2029.

Un progetto al bivio

A 11 anni dal referendum che approvò la fusione con il 64% dei consensi, il progetto della Nuova Pescara è a una svolta. Le resistenze restano forti: da una parte quelle politiche, trasversali, dei Comuni di Montesilvano (centrodestra) e Spoltore (centrosinistra), dall’altra, le difficoltà pratiche nell’integrazione dei servizi. A complicare tutto, la questione dello statuto: da quasi due anni il nodo resta irrisolto. Il contenzioso principale riguarda il nome – Pescara vuole mantenere il proprio, mentre Montesilvano e Spoltore spingono per “Nuova Pescara” – e l’assetto istituzionale. I due Comuni minori propongono una suddivisione in quattro municipi, ognuno con un proprio consiglio e una propria giunta, per un totale di 16 assessori aggiuntivi: una struttura che comporterebbe un notevole aumento di cariche politiche.

Il vertice politico

All’incontro del 7 luglio parteciperanno i tre sindaci: Carlo Masci (Pescara, Forza Italia), Ottavio De Martinis (Montesilvano, centrodestra) e Chiara Trulli (Spoltore, PD), insieme ai presidenti dei rispettivi consigli comunali: Gianni Santilli (FdI), Valter Cozzi (FdI) e Lucio Matricciani (PD). Saranno presenti anche Marco Molisani, dirigente dell’Ufficio Fusione, e con ogni probabilità il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia) e l’assessore regionale al progetto, Roberto Santangelo.

Dialogo aperto con la Regione

A sollecitare l’incontro è stato Gianni Santilli, presidente dell’Assemblea costitutiva, che tornerà a riunirsi entro il 31 luglio: «Siamo arrivati a un punto in cui serve un confronto chiaro con la Regione per capire come procedere». Sul tavolo finiranno tutte le criticità, ma anche le opportunità sottolineate da Carlo Masci e da Carlo Costantini, il consigliere comunale pescarese che per primo ha promosso la fusione.

Le due strade: 2027 o 2029

Le opzioni sul piatto sono due: procedere secondo quanto stabilito dalla legge regionale 13 del 2023, completando la fusione entro il 2027 – ipotesi che, al momento, nessuno sembra voler forzare – oppure rinviare al 2029. Quest’ultima proposta appare come un possibile compromesso: darebbe tempo per rodare la nuova macchina amministrativa e consentirebbe a Pescara e Montesilvano di concludere i propri mandati naturali, elemento che potrebbe ammorbidire le tensioni politiche.

Nessuna forzatura

Da parte della Regione non c’è l’intenzione di accelerare: Marsilio e Sospiri, una volta ascoltate le posizioni dei sindaci e dei presidenti, valuteranno con calma. La decisione definitiva potrebbe arrivare anche entro fine anno. Intanto, la macchina burocratica va avanti: dopo i primi dieci servizi accorpati, entro luglio ne saranno unificati altri cinque.
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