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La Cisl Scuola Abruzzo Molise sollecita il Ministero dell’Istruzione e del Merito affinché si proceda alla stabilizzazione di circa 900 lavoratori precari del personale Ata, di cui ben 194 solo nella provincia di Pescara. Si tratta di posti e profili professionali già individuati come essenziali per il funzionamento del sistema scolastico, per i quali è possibile procedere con assunzioni a tempo indeterminato.
«Parliamo di persone che, da anni, vivono nell’incertezza, costrette ad attendere ogni settembre per conoscere la sede provinciale in cui lavoreranno», sottolinea la sigla sindacale in una nota ufficiale.
Il segretario generale Davide Desiati evidenzia inoltre un’altra criticità: «A questi lavoratori si aggiungeranno, a partire da settembre, diverse centinaia di altri precari Ata che non potranno essere stabilizzati perché considerati necessari solo per un anno. Una contraddizione inaccettabile, visto che questa “necessità temporanea” si ripete da oltre vent’anni».
Secondo Desiati, mantenere il personale Ata in uno stato di precarietà compromette la qualità dei servizi scolastici, soprattutto quelli amministrativi e ausiliari. «In media, i lavoratori precari rappresentano il 25% del personale per ogni istituto scolastico, con punte che raggiungono anche il 75%. Alcune scuole si trovano costrette ogni anno a riorganizzare da capo il lavoro amministrativo», denuncia.
La Cisl Scuola rivolge dunque un appello ai rappresentanti politici: «Per garantire continuità e migliorare la qualità del servizio scolastico in Abruzzo, è indispensabile avviare la stabilizzazione anche del personale Ata, non solo dei docenti».
«Parliamo di persone che, da anni, vivono nell’incertezza, costrette ad attendere ogni settembre per conoscere la sede provinciale in cui lavoreranno», sottolinea la sigla sindacale in una nota ufficiale.
Il segretario generale Davide Desiati evidenzia inoltre un’altra criticità: «A questi lavoratori si aggiungeranno, a partire da settembre, diverse centinaia di altri precari Ata che non potranno essere stabilizzati perché considerati necessari solo per un anno. Una contraddizione inaccettabile, visto che questa “necessità temporanea” si ripete da oltre vent’anni».
Secondo Desiati, mantenere il personale Ata in uno stato di precarietà compromette la qualità dei servizi scolastici, soprattutto quelli amministrativi e ausiliari. «In media, i lavoratori precari rappresentano il 25% del personale per ogni istituto scolastico, con punte che raggiungono anche il 75%. Alcune scuole si trovano costrette ogni anno a riorganizzare da capo il lavoro amministrativo», denuncia.
La Cisl Scuola rivolge dunque un appello ai rappresentanti politici: «Per garantire continuità e migliorare la qualità del servizio scolastico in Abruzzo, è indispensabile avviare la stabilizzazione anche del personale Ata, non solo dei docenti».