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PESCARA. Una decisione destinata a scuotere profondamente il panorama politico pescarese. Il TAR Abruzzo ha accolto in parte il ricorso presentato contro l’esito delle elezioni amministrative di Pescara del 2024, che avevano confermato Carlo Masci alla guida del Comune. Il tribunale ha disposto l’annullamento degli atti di proclamazione del sindaco e dei consiglieri comunali eletti, ordinando la ripetizione del procedimento elettorale in 27 sezioni.
In attesa del nuovo voto e della conseguente proclamazione, gli attuali organi comunali resteranno in carica, ma limitandosi all’ordinaria amministrazione e agli atti urgenti e indifferibili, come precisato in una nota diffusa dall’ANSA.
Non solo: i giudici amministrativi hanno anche trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica, affinché venga valutata l’eventuale sussistenza di ipotesi di reato.

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, è intervenuto in merito alla recente sentenza del TAR che ha disposto la ripetizione del voto in 27 sezioni elettorali, coinvolgendo circa 16.000 cittadini.

«Prendo atto della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale – ha dichiarato Masci – che ha annullato l’esito elettorale in 27 sezioni su 170 a causa di errori formali attribuiti ai Presidenti di seggio. Tuttavia, ritengo che la sentenza travisi fatti e dati oggettivi, risultando distorta nelle motivazioni, infondata nelle conclusioni e, soprattutto, irrispettosa della volontà popolare.»

Masci ha ricordato come il riconteggio dei voti non abbia mai messo in discussione la sua vittoria al primo turno, certificata da un margine di 494 voti oltre la soglia del 50%, con il consenso della maggioranza in 163 sezioni su 170 (oltre il 95%).
«Il TAR ha dato eccessiva rilevanza a meri errori di verbalizzazione, trattandoli come elementi sostanziali anziché come semplici irregolarità formali che non hanno inciso sul risultato complessivo. Se questo principio venisse generalizzato – ha aggiunto – si creerebbe un pericoloso precedente: ogni elezione potrebbe essere annullata non per irregolarità nei voti, ma per imperfezioni formali nei verbali.»

Alla luce di queste considerazioni, Masci ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato, auspicando il riconoscimento del valore sostanziale del voto popolare rispetto agli errori procedurali.
«Nel frattempo – ha concluso – continuerò a svolgere con senso di responsabilità il mio ruolo di sindaco, nei limiti dell’ordinaria amministrazione e degli atti urgenti e indifferibili, come stabilito dalla sentenza.»

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