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PESCARA - Il centrodestra e il centrosinistra hanno entrambi annunciato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che ha annullato il voto in 27 sezioni di Pescara. Tuttavia, mentre il centrodestra ha scelto di non chiedere la sospensiva, il centrosinistra sì. Questo elemento potrebbe cambiare radicalmente i tempi del ritorno alle urne.
Il prefetto ha già fissato le nuove elezioni per il 24 e 25 agosto, ma tutto dipenderà dalla decisione del Consiglio di Stato sulla sospensiva: se accolta, il voto slitterà, probabilmente a ottobre, quando si avrà una pronuncia nel merito dei ricorsi. Se respinta, si voterà ad agosto, ma con il rischio che il risultato venga poi vanificato da una sentenza successiva.
I possibili esiti sono diversi: conferma della sentenza del TAR con il voto in 27 sezioni; annullamento totale o parziale dell’intera tornata elettorale; oppure il riconoscimento della validità del voto dell’8 e 9 giugno. Quest’ultima è l’ipotesi su cui punta il centrodestra, convinto che la vittoria di Carlo Masci – al primo turno con il 50,95% – verrà confermata. Masci ha definito la sentenza "infondata" e ritiene il ricorso solo una formalità per ribaltarla.
Il centrosinistra, con il candidato Carlo Costantini (34,24% dei voti), invece chiede una revisione più ampia, ritenendo che le irregolarità riscontrate siano tali da mettere in discussione l’intero voto cittadino, non solo le 27 sezioni.
Nel frattempo, il TAR ha dichiarato decaduti sindaco e consiglio comunale, pur consentendo loro di esercitare le funzioni ordinarie fino alla nuova proclamazione.
Le prossime settimane saranno decisive: la partita legale aperta dal 25 giugno è ancora tutta da giocare.
Il prefetto ha già fissato le nuove elezioni per il 24 e 25 agosto, ma tutto dipenderà dalla decisione del Consiglio di Stato sulla sospensiva: se accolta, il voto slitterà, probabilmente a ottobre, quando si avrà una pronuncia nel merito dei ricorsi. Se respinta, si voterà ad agosto, ma con il rischio che il risultato venga poi vanificato da una sentenza successiva.
I possibili esiti sono diversi: conferma della sentenza del TAR con il voto in 27 sezioni; annullamento totale o parziale dell’intera tornata elettorale; oppure il riconoscimento della validità del voto dell’8 e 9 giugno. Quest’ultima è l’ipotesi su cui punta il centrodestra, convinto che la vittoria di Carlo Masci – al primo turno con il 50,95% – verrà confermata. Masci ha definito la sentenza "infondata" e ritiene il ricorso solo una formalità per ribaltarla.
Il centrosinistra, con il candidato Carlo Costantini (34,24% dei voti), invece chiede una revisione più ampia, ritenendo che le irregolarità riscontrate siano tali da mettere in discussione l’intero voto cittadino, non solo le 27 sezioni.
Nel frattempo, il TAR ha dichiarato decaduti sindaco e consiglio comunale, pur consentendo loro di esercitare le funzioni ordinarie fino alla nuova proclamazione.
Le prossime settimane saranno decisive: la partita legale aperta dal 25 giugno è ancora tutta da giocare.