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PESCARA. È stata prorogata a Pescara la cosiddetta ordinanza ‘Cenerentola’, che vieta la somministrazione ai tavoli all’aperto nel centro cittadino dopo la mezzanotte nei giorni di venerdì, sabato e domenica. Il nuovo provvedimento, analogo a quelli precedenti, entrerà in vigore il 1° giugno e resterà valido per 60 giorni.
Finora la misura, adottata nell’ambito del Piano di risanamento acustico, ha colpito soprattutto i cocktail bar. Ma con l’arrivo della stagione estiva e l’allestimento dei tavoli all’aperto da parte dei ristoranti, i divieti si estenderanno anche alla ristorazione. A lanciare l’allarme è Confartigianato Pescara, che sottolinea: «In una città di mare con ambizioni turistiche, non poter far cenare i clienti all’aperto dopo mezzanotte in pieno centro è penalizzante».
L’ordinanza interessa l’area di piazza Muzii, considerata il principale distretto del food & beverage d’Abruzzo. Nel dettaglio, il provvedimento vieta, dalle ore 24 alle 6 nei giorni di venerdì, sabato e domenica, la somministrazione su tavoli e sedie situati in spazi esterni — pubblici o privati — indipendentemente dal tipo di concessione. Nello stesso arco orario è vietata anche la vendita per asporto di bevande alcoliche. La somministrazione potrà comunque proseguire all’interno dei locali.
La questione dei rumori antropici notturni è da tempo oggetto di dibattito a Pescara. Nei mesi scorsi, il Comune è stato condannato a risarcire i residenti con 450mila euro proprio a causa dell’inquinamento acustico.
«Con la bella stagione le restrizioni colpiscono anche i ristoranti — afferma Fabrizio Vianale, direttore di Confartigianato Pescara — Il rischio è di perdere il turno di cena più importante: a mezzanotte gli esercenti saranno costretti a interrompere il servizio all’aperto o a far spostare i clienti all’interno. Ma nei weekend estivi, dopo una giornata al mare, è normale che le cene si prolunghino oltre la mezzanotte».
Confartigianato aveva proposto orari più flessibili: stop alle 00:30 nei giorni feriali e all’1:30 nel weekend. «Ora che si è raggiunto un equilibrio tra ristorazione e cocktail bar, è fondamentale riconoscere il valore che queste attività portano alla zona — conclude Vianale — Servono regole condivise e di buon senso che tutelino sia gli esercenti sia i residenti».