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Il Pescara conquista la promozione in Serie B al termine di una sfida carica di emozioni, superando la Ternana ai calci di rigore con il punteggio di 3-2. Un traguardo storico per la squadra guidata da Silvio Baldini, che corona così il sogno del ritorno nel campionato cadetto.
Sugli spalti dell’Adriatico, gremito da 22 mila tifosi, è subito esplosa la gioia. A fine partita, caroselli, fumogeni e fuochi d’artificio hanno invaso le strade del centro città. Dalla centralissima piazza della Rinascita fino al lungomare, centinaia di persone si sono riversate in corteo verso la Nave di Cascella, la fontana simbolo di piazza Primo Maggio, tra bandiere, cori e un entusiasmo incontenibile.
A fare da colonna sonora alla festa, anche le campane a festa della chiesa del Sacro Cuore. Intanto, sul terreno di gioco è appena cominciata la cerimonia di premiazione: per il Pescara è il momento di alzare al cielo un trofeo che vale una stagione intera.
La gioia del tecnico Silvio Baldini tra frecciate e onestà intellettuale: "La Ternana è una squadra forte, il migliore in campo è stato il nostro portiere. Avevo un po’ di pressione, ma mi piaceva scherzare con il destino, parlavo dentro me stesso per vedere se il destino ci avrebbe tradito. Ma so cosa hanno fatto i ragazzi che facevano tre doppie sedute a settimana, ci deridevano, anche i procuratori, c’è troppa ipocrisia. Questi ragazzi possono fare una cosa del genere solo se alla base ci sono persone che insegnano. Il presidente lo hanno contestato tutto l’anno ma è un grande dirigente, anche nel periodo di flessione, quando molti suoi suggeritori gli dicevano di cambiare allenatore, lui diceva di andare avanti che avremmo vinto i playoff. Va ringraziato anche Foggia, un ragazzo cresciuto senza il papà. Stasera ci siamo giocati la promozione anche grazie a lui. Un grazie ai sapientoni che invitavano il presidente a disfarsi di me perché sono una testa di c...o e non so gestire un gruppo...".