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PESCARA. Due nuovi video, girati da testimoni presenti al momento dell’arresto di Riccardo Zappone, aprono ulteriori interrogativi sull’inchiesta relativa alla sua morte, avvenuta il 3 giugno scorso a Pescara. Le immagini, diffuse dal quotidiano Il Centro, documentano le fasi concitate dell’intervento delle pattuglie della Polizia, mentre un terzo filmato, proveniente da una telecamera di videosorveglianza, mostrerebbe la rissa scoppiata poco prima all’esterno di un’officina in via Comunale Piana, tra Zappone e i tre uomini attualmente indagati per omicidio volontario.

Secondo i risultati preliminari dell’autopsia, il decesso del giovane è stato causato da un’emorragia toracica interna. Viene così esclusa, almeno per ora, la responsabilità del taser utilizzato dagli agenti per immobilizzarlo. Per il pubblico ministero Gennaro Varone, le cause della morte sarebbero da ricondurre alle percosse inferte da Angelo De Luca, suo fratello Paolo e il genero Daniele Giorgini.

Nei video amatoriali si vede Zappone a terra, circondato dagli agenti della Volante che tentano di ammanettarlo mentre lui si agita. In uno dei frame più discussi si nota uno degli agenti che pare immobilizzarlo con un ginocchio premuto sulla schiena, mentre le persone attorno riprendono la scena in un clima di evidente tensione.

Restano molti dubbi non solo sul momento esatto in cui sarebbero state inferte le lesioni mortali, ma anche sul motivo per cui Zappone si trovasse nell’officina e sul perché del suo comportamento violento. Tra le ipotesi investigative emergono questioni legate al denaro e allo spaccio: poche ore prima dell’accaduto, il 30enne avrebbe assunto cocaina e prelevato 200 euro in contanti.

A rendere più complesso il quadro, le dichiarazioni degli indagati secondo cui Zappone sarebbe arrivato già ferito, con segni evidenti di sangue secco sul volto e sulla testa. Si cerca dunque di chiarire se le lesioni siano state provocate prima della rissa, durante la colluttazione con i tre uomini o al momento dell’arresto.

Non si esclude che la difesa dei tre indagati possa richiedere la riesumazione della salma per eseguire nuovi esami medico-legali, visto che l’autopsia è stata svolta senza la presenza di consulenti di parte.
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