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MONTESILVANO – Una tranquilla passeggiata verso la spiaggia si è trasformata in attimi di puro terrore per una famiglia in vacanza. Nel pomeriggio di domenica, una bambina di circa nove anni è stata raggiunta al collo da un proiettile di plastica sparato da un’arma ad aria compressa, mentre si trovava sul marciapiede di viale Aldo Moro.
Erano le 16:30 circa quando la piccola, accompagnata dai genitori, stava per entrare nello stabilimento “Bagni Luca”. Improvvisamente ha sentito un bruciore intenso al collo. All’inizio si è pensato a una puntura d’insetto, ma il padre ha trovato a terra un pallino di plastica, lo stesso utilizzato nelle pistole ad aria compressa.
Testimoni hanno raccontato di aver visto partire il colpo da un’auto di piccole dimensioni, con almeno tre giovani a bordo, in corsa sul lungomare. L’episodio ha fatto immediatamente scattare l’intervento di carabinieri, polizia locale e sanitari del 118. La bambina, con una evidente protuberanza sul collo, è stata portata in ospedale per accertamenti: fortunatamente nessuna conseguenza grave, e già il giorno dopo è tornata in spiaggia.
Le indagini sono ora concentrate sull’individuazione del veicolo. Alcuni bagnanti parlano di una Panda celeste e avrebbero persino preso nota della targa, ma le forze dell’ordine mantengono il massimo riserbo. La mancanza di telecamere puntate sulla carreggiata complica il lavoro degli investigatori, che però ritengono di essere vicini a una svolta.
Secondo indiscrezioni, non si tratterebbe di un caso isolato: episodi simili sarebbero avvenuti di recente anche tra Pescara e Montesilvano. Resta da capire se si tratti di un unico gruppo di vandali o dell’inquietante diffusione di una nuova “moda” pericolosa. Chi verrà identificato rischia una denuncia pesante, soprattutto per il potenziale rischio di lesioni gravi.
Erano le 16:30 circa quando la piccola, accompagnata dai genitori, stava per entrare nello stabilimento “Bagni Luca”. Improvvisamente ha sentito un bruciore intenso al collo. All’inizio si è pensato a una puntura d’insetto, ma il padre ha trovato a terra un pallino di plastica, lo stesso utilizzato nelle pistole ad aria compressa.
Testimoni hanno raccontato di aver visto partire il colpo da un’auto di piccole dimensioni, con almeno tre giovani a bordo, in corsa sul lungomare. L’episodio ha fatto immediatamente scattare l’intervento di carabinieri, polizia locale e sanitari del 118. La bambina, con una evidente protuberanza sul collo, è stata portata in ospedale per accertamenti: fortunatamente nessuna conseguenza grave, e già il giorno dopo è tornata in spiaggia.
Le indagini sono ora concentrate sull’individuazione del veicolo. Alcuni bagnanti parlano di una Panda celeste e avrebbero persino preso nota della targa, ma le forze dell’ordine mantengono il massimo riserbo. La mancanza di telecamere puntate sulla carreggiata complica il lavoro degli investigatori, che però ritengono di essere vicini a una svolta.
Secondo indiscrezioni, non si tratterebbe di un caso isolato: episodi simili sarebbero avvenuti di recente anche tra Pescara e Montesilvano. Resta da capire se si tratti di un unico gruppo di vandali o dell’inquietante diffusione di una nuova “moda” pericolosa. Chi verrà identificato rischia una denuncia pesante, soprattutto per il potenziale rischio di lesioni gravi.